|
|
I PARCHI LETTERARI "NELLA DIMENSIONE DEL VIAGGIO" - I
PRODOTTI DELLA TERRA
“L’attuale Girgenti sorge su un monte e gode di
un’aria purissima. Tra le vette e il mare si stende la
valle, piena di fertili terreni, vigneti e coltivazioni
di olivi, mandorli, gelsi, carrubi fichi e melograni. Vi
prosperano frutti di ogni sorta...” e questo punto ricorda
un albero di gelsi di straordinarie dimensioni, che
produceva “frutti paradisiaci” e mandorli dai frutti
saporiti. “Come nei tempi antichi, questa terra è
splendida, carica di alberi d’olivo e da frutto”. (Stolberg)
“Immaginatevi una collina che da ogni suo lato si
allarga per sei, sette miglia estendendosi fino al mare,
coperta di olivi, vigne, mandorli, grano superbo che al
sette di aprile fiorisce nella sua pienezza, e legumi di
ogni sorta. Qui si trovano tutte le produzioni della
terra, le piante si alternano con le loro deliziose
varietà nei terreni che i proprietari limitano con siepi
di aloe di ficodindia. Più di cento usignoli riempiono
l’aria e nel mezzo di questa campagna, il cui paesaggio
rapisce, s’erge il bel tempio di Giunone Lacinia, quello
ancora in ottimo stato della Concordia e i resti del
colossale tempio dedicato a Giove. Non è forse il caso
di esclamare: Hic vivere vellem / oblitus meorum,
obliviscendus et illis / Neptunum procul e terra
spectare furentem ?” (Riedesel)
Sull’Agricoltura Goethe scrisse:
“La serie della semina è regolata in questo modo:
fava, frumento, tumenia ed il quarto anno lasciano
riposare i campi. Il frumento è di una bellezza estrema.
La tumenia, il cui nome deve derivare da bimenia o da
trimenia, è uno splendido dono di Cerere; è una specie
di biada estiva che si matura in tre mesi.
... Il grano lo seminano in Ottobre e Novembre ed ai
primi di Giugno cominciano a mieterlo. L’orzo anche,
seminato a Novembre, è maturo a Giugno, più rapidamente
in pianura che in montagna.
Il lino è già maturo; l’acanto ha già le sue belle
foglie interamente aperte. La salsola fruticosa cresce
leggiadramente. Sulle colline non coltivate il trifoglio
è abbondantissimo. Una parte ne viene anche raccolta e
portata in città a fasci; ugualmente a fasci vendono
l’avena che ricavano dal frumento.
... Nei luoghi dove vogliono piantare i cavoli fanno dei
graziosi compartimenti marginati allo scopo di poter
innaffiare più proficuamente.
... Gli alberi di fico sono già pieni di frutti che
maturano a San Giovanni e subito dopo il raccolto
spuntano le nuove gemme. I mandorli pendono per il gran
peso; ho veduto un carrubo tutto pennellato,
straordinariamente carico di baccelli. L’uva da mangiare
viene legata alle foglie ed è sorretta da pertiche. I
meloni piantati a Marzo sono maturi a Giugno. Nelle
rovine del tempio di Giove crescono allegramente, senza
che vi sia traccia d’umidità. Il nostro vetturino mangia
avidamente carciofi crudi e rape; il che significa che
sono molto più teneri e dolci che da noi. I contadini
lasciano che si mangi liberamente le fave dei loro
campi.”
|