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I PARCHI LETTERARI® IN CALABRIA "VIAGGI NEL FUTURO DELLA
MEMORIA" - I PARCHI LETTERARI NELL'ISTMO: STALETTÌ
Il toponimo deriva dal greco stalactè (grotta con
stillicidio). Nella località Santa Maria del Mare sono
visibili i resti di una fortificazione riconducibile al
III secolo d.C. e rinvenuta durante la campagna di scavi
del castrum bizantino di Santa Maria del mare, dove si
trova l’omonima chiesa. Gli autori antichi ci parlano di
una villa degli Aurelii posizionata sulla punta di
Stalettì. Nella località Copanello Cassiodoro fondò il
Monastero Vivariense. Qui si trovano la Chiesa di San
Martino, con i resti della tomba di Cassiodoro, e sul
mare le vasche che i monaci utilizzavano per praticare
l’itticoltura.
Vasche di
Cassiodoro (VI sec. d.C.)
La
linea di costa del promontorio di Copanello è
caratterizzata da una serie di vasche di forma circolare
e ovale, scavate nella roccia e lambite dall’acqua del
mare. Si tratta di bacini per l’allevamento dei pesci.
Le vasche appartenevano al Monastero Vivariense di
Cassiodoro, fondato intorno al 555 d.C.. I pesci, chiusi
nelle vasche da un sistema di grate che permettevano il
ricambio continuo dell’acqua marina, erano nutriti con
cibo appositamente preparato.
La Grotta di San
Gregorio
La
grotta di San Gregorio è posta al centro del golfo di
Squillace. E’ una cavità di circa 80 metri, aperta in
una roccia di granito, sita ad una quota di 2 metri sul
livello del mare, dal quale dista circa 10 metri. Fu
denominata fin dall’antichità Vulcano, poi del Palombaro
e infine di San Gregorio. Il suo nome ha origini
leggendarie: i monaci del convento di San Gregorio
narrano che tra il VII e l’VIII secolo d.C. una bara di
piombo, trasportata dal mare, giunse presso il lido
sottostante. I monaci, scesi dal convento, recitarono
delle preghiere e, una volta aperta, la bara rivelò
all’interno le reliquie di San Gregorio.
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